Milena Vukotic

E' nata a Roma da padre jugoslavo commediografo e da madre italiana, pianista e compositore. Ha seguito gli studi artistici a Londra, Vienna e, in seguito, a Parigi, dove ha studiato pianoforte, danza e recitazione e ha vinto il primo premio per la danza al Conservatoire National de Musique.
Dopo una breve esperienza nel corpo di ballo dell'Opera, ha fatto parte per alcuni anni della compagnia di Roland Petit, con la quale ha girato tutto il mondo; a Parigi, allo stesso tempo, seguiva i corsi di recitazione alla prestigiosa scuola di Tania Balachova e faceva le prime esperienze di attrice nei teatri di avanguardia. Tornata a Roma negli anni sessanta, ha sviluppato la sua carriera teatrale entrando nella compagnia Morelli-Stoppa e lavorando poi con registi come Giorgio Strehler, Franco Zeffirelli, Franco Enriquez, Paolo Poli, Beno Besson, Piero Maccarinelli, Mario Missiroli, ecc.

Quanto all'attività cinematografica, particolarmente intensa con circa cento titoli all'attivo, è stata chiamata a recitare in film di Alessandro Blasetti, Federico Fellini, Alberto Lattuada, Lina Wertmuller, Mauro Bolognini, Andreij Tarkovskij, Jean Jacques Bei neix, Nagisa Oshima in ruoli sia drammatici che di genere leggero e comico. E' stata interprete degli ultimi tre film del grande Luis Bunuel ed è particolarmente popolare per la serie dei film di Fantozzi. E' stata molto attiva anche in televisione, a partire dal Giamburrasca di Lina Wertmuller prendendo parte a sceneggiati diretti da grandi registi, fino alla recente e popolare serie "Un medico in famiglia" nella quale interpreta uno dei principali protagonisti.
Nel 2002 le è stato assegnato l'importante premio Eleonora Duse in riconoscimento della sua prestigiosa carriera teatrale, in particolare per le interpretazioni, in quello stesso anno, di "Le donne di Picasso" di Brian McAvera, regia di Terry D'Alfonso, e "Notte di grazia scendi" di Samuel Beckett, diretta da Mario Morini. Nella stagione 2004 ha interpretato il dramma "Lasciami andare madre" di Helga Schneider, per la regia di Lina Wertmuller e il monologo "II piccolo portinaio" di Marco Amato, regia di Walter Manfré.